Il Carnevale è il periodo dell’anno legato ai colori e alla gioia di vivere. E’ il tempo in cui tutto è lecito… e il gioco, lo scherzo e la finzione diventano regola.
Il Carnevale della Grecia Salentina, però, conserva in se e ripropone elementi arcaici. In questo periodo dell’anno, infatti, attraverso giocose invettive gli ultimi della scala sociale potevano avere voce senza conseguenze. Rivivono cosi le atmosfere di alcune feste medievali e dell’ antica Roma, quando al popolo era concesso di dire tutto ciò che pensava dei potenti e nessuno doveva prendersela. Tanto alla fine quel “potere rovesciato”, rappresentato da un fantoccio, verrà simbolicamente bruciato in un falò e tutto ritornerà come prima.
Così, tutti gli anni i festeggiamenti del Carnevale di Martignano, si chiudono con “la morte dellu Paulinu”.
Si tratta di una vera e propria rappresentazione teatrale di un funerale grottesco che si svolge all’aperto tra le strade e la piazza principale di questo bel borgo della provincia di Lecce.
Dopo essere stato accolto festosamente tra canti e schiamazzi, Paulinu Cazzasassi -un fantoccio di paglia vestito di tutto punto- assiste al suo rito funebre e ascolta i pianti ed i lamenti della moglie Nina Sconza e di altri personaggi improbabili della comunità martignanese. I “chiangimorti” alternano nenie a racconti che prendono in giro personaggi e fatti locali. Tutto è all’insegna dello sberleffo e dell’improvvisazione.
Il fantoccio viene portato in giro per le vie del paese su un carretto accompagnato da una sconquassata banda musicale e dai “chiangimorti” . Arrivati nella piazza principale del paese si svolge il tradizionale banchetto (o “consulu”). Questo viene offerto alla vedova Nina ed a tutti coloro che soffrono per la perdita del caro Paulinu, che assiste a questa allegra abbuffata a base di trippa, patate e vino.” Il tutto è allietato da musica e dalla degustazione di vino e prodotti tipici locali.
Alla fine della giornata “lu Paulinu” verrà bruciato. Finisce così l’allegra rivolta, ma anche le gozzoviglie e la sfrenatezza. Inizia la Quaresima.
Di fatto “la morte dellu Paulinu” rappresenta l’essenza del Carnevale- che etimologicamente deriva dal latino “carnem levare”- e segna il passaggio dal “martedì grasso” al periodo di Quaresima. Dopo “la morte dellu Paulinu” , infatti, nella piazza principale di Martignano viene esposto un altro fantoccio tipico del costume popolare simbolo dell’inizio della Quaresima: la “Quaremma”. Così sacro e profano si incontrano.